The Every by Dave Eggers

autore:Dave Eggers [Eggers, Dave]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2022-10-19T07:31:14+00:00

XXVI

Le applicazioni per gli EveryoneIn centuplicarono in un giorno. Nessuno voleva più vivere off-campus (già lo si chiamava Nowhere), con tutta l’incertezza della propria impronta ecologica giornaliera e il terrore di essere scoperti a entrare di soppiatto al campus (Everywhere) dal mondo fuori ogni mattina, dopo aver deturpato il pianeta in mille modi con il proprio tragitto. I senior executive di Every, non volendosi coprire di vergogna, si trasferirono rapidamente e senza proclami a vivere al campus, sperando di dare l’impressione di averci vissuto da sempre.

“Devo trasferirmi,” disse Delaney.

Era con Wes al parcheggio della spiaggia, Hurricane era sistemato sul passeggino. Wes non capiva come mai non lo si potesse almeno portare fino in spiaggia così come stava. Hurricane mugolò, spostò il peso, allungò il collo per vedere l’oceano.

“Devi proprio farlo?” chiese Wes.

“Sono già un caso strano. Se sono una figura chiave di questo movimento StayStïl e non lo faccio sembrerò ipocrita.”

“O stai diventando bravissima a fare quello che volevi fare o stai uscendo di testa,” disse Wes.

Hurricane abbaiò tre volte, ogni volta più piano di quella prima. Era da un po’ che aveva preso ad abbaiare in momenti insensati, senza nulla che lo provocasse.

“E ovviamente così sarò più inserita,” disse Delaney. “Potrò capire dove sta la stanza dei bottoni.”

“Non credo tengano i bottoni nei pod abitativi,” disse Wes. “Credo che ci troverai letti e lavandini.”

Hurricane abbaiò un’altra volta, ma gli uscì fuori un sibilo spompato.

“Dove vai alla prossima rotazione?” chiese Wes.

“Sai che non lo so?”

“Hai gli occhi da pazza,” disse. “Non penso che ti convenga andare lì a tempo pieno. Quella gente ti sta già facendo uscire di testa.”

“Sai cos’è che è stato?” disse Delaney. “È stata l’estasi del rifiuto. Mi ha steso. È successo il giorno di Bananaskam, ed è successo anche con tutta quest’altra storia.”

“L’estasi del rifiuto,” disse Wes. “Giusto. Ecco cos’è.”

“E la voglia di andare fino in fondo con il rifiuto più radicale. Quel giorno in quel ristorante è stata come un’orgia di rifiuti. Mai più banane. Mai più papaye. Come si sono messi a cercare da dove veniva quella frutta e l’hanno eliminata dallo spettro delle possibilità. E ora cercano di mettere fine ai viaggi, alle macchine, alle strade, agli aeroplani.”

“Sbarazzarsi di cose,” disse Wes. Era accucciato davanti a Hurricane, stava cercando di fargli trovare una posizione più comoda. “C’è un potere in questa cosa. Il potere di distruggere. Quando eravamo bambini lo facevamo con le persone. Cancellavamo le persone tutto il tempo. Ora sono usi e costumi, tradizioni, la storia. O come la tua cosa Pensieri Non Cose. Quella voglia di cancellare qualcosa dalla faccia della terra. È come la mia teoria zombie.”

“Non è come la tua teoria zombie,” disse Delaney.

La teoria zombie di Wes sosteneva che in un mondo sempre più popolato, uccidere gli zombie era una forma accettabile per esprimere l’odio per la proliferazione della specie. La popolarità di film, serie e videogiochi a tema zombie era strettamente connessa alla sensazione che fossero rimaste solo poche persone sane di mente, e che quelle

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